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«Il sistema previdenziale italiano ha bisogno di una vera e propria riforma dell’attuale quadro normativo profondamente inadeguato, figlio, nei propri aspetti deteriori, delle riforme Dini e Fornero. Le persone, se possono, cercano di continuare a lavorare fino all’ultimo giorno utile, consapevoli degli effetti, sempre più evidenti del calcolo contributivo che ghigliottina le pensioni calcolate su redditi che sovente sono inadeguati. Così si blocca il ricambio generazionale. Quei giovani che, affacciandosi sempre più tardi al mondo del lavoro, secondo le ultime stime Ocse, andranno in pensione in media a 71 anni. Ma il problema non è solo ‘quando’ ma anche ‘come’ andranno in pensione i nostri giovani. Contratti a termine e salari bassi non aiutano: la precarietà contrattuale è diventata la regola, gli stipendi in Italia non solo non sono cresciuti ma addirittura diminuiti. E con salari bassi e discontinui le pensioni, saranno da fame, non solo basse. E’ una tema centrale per il futuro del Paese su cui ci confronteremo con esponenti del governo e tecnici anche nel corso del X Congresso Confederale Cisal in programma dal 17 al 19 aprile a Roma». Lo riferisce in una nota il segretario confederale Cisal, Davide Velardi.

«Il sistema previdenziale italiano ha bisogno di una vera e propria riforma dell’attuale quadro normativo profondamente inadeguato, figlio, nei propri aspetti deteriori, delle riforme Dini e Fornero. Le persone, se possono, cercano di continuare a lavorare fino all’ultimo giorno utile, consapevoli degli effetti, sempre più evidenti del calcolo contributivo che ghigliottina le pensioni calcolate su redditi che sovente sono inadeguati. Così si blocca il ricambio generazionale. Quei giovani che, affacciandosi sempre più tardi al mondo del lavoro, secondo le ultime stime Ocse, andranno in pensione in media a 71 anni. Ma il problema non è solo ‘quando’ ma anche ‘come’ andranno in pensione i nostri giovani. Contratti a termine e salari bassi non aiutano: la precarietà contrattuale è diventata la regola, gli stipendi in Italia non solo non sono cresciuti ma addirittura diminuiti. E con salari bassi e discontinui le pensioni, saranno da fame, non solo basse. E’ una tema centrale per il futuro del Paese su cui ci confronteremo con esponenti del governo e tecnici anche nel corso del X Congresso Confederale Cisal in programma dal 17 al 19 aprile a Roma». Lo riferisce in una nota il segretario confederale Cisal, Davide Velardi.
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