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Il Segretario Generale, Francesco Cavallaro: “Dati positivi ma per Sud e per contrastare precarietà occorre fare di più”
“Gli ultimi dati sull’occupazione sono un’ottima notizia per il nostro Paese e fanno ben sperare. Nonostante l’inflazione, le difficoltà legate alla crisi energetica, lo scenario internazionale che destabilizza il quadro economico mondiale l’Italia del lavoro si sta muovendo nella giusta direzione. E’ positivo che l’aumento degli occupati coinvolga in egual modo donne e uomini, ma abbiamo comunque un gap da recuperare nell’occupazione femminile. Resta preoccupante anche la condizione economica e sociale del Sud Italia che continua a perdere giovani anche e soprattutto per la scarsità di lavoro”. Lo scrive in una nota il Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro, commentando gli ultimi dati forniti dall’Istat. “Dal 2002 ad oggi – rimarca – abbiamo visto partire tre milioni di ragazzi che non riescono a trovare un futuro nel nostro meridione. La disoccupazione nel Mezzogiorno è più alta che nel
resto del Paese, non solo per i giovani che non hanno un titolo di studio, ma anche per figure estremamente specializzate che avrebbero preziose competenze anche per attuare le grandi transizioni richieste dal mercato sia interno che internazionale. Occorre poi comprendere meglio quanti dei nuovi posti di lavoro abbiano il requisito della stabilità, perche quella del precariato continua ad essere un’ombra che incombe negativamente sul mercato del lavoro”.

Il Segretario Generale, Francesco Cavallaro: “Dati positivi ma per Sud e per contrastare precarietà occorre fare di più”
“Gli ultimi dati sull’occupazione sono un’ottima notizia per il nostro Paese e fanno ben sperare. Nonostante l’inflazione, le difficoltà legate alla crisi energetica, lo scenario internazionale che destabilizza il quadro economico mondiale l’Italia del lavoro si sta muovendo nella giusta direzione. E’ positivo che l’aumento degli occupati coinvolga in egual modo donne e uomini, ma abbiamo comunque un gap da recuperare nell’occupazione femminile. Resta preoccupante anche la condizione economica e sociale del Sud Italia che continua a perdere giovani anche e soprattutto per la scarsità di lavoro”. Lo scrive in una nota il Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro, commentando gli ultimi dati forniti dall’Istat. “Dal 2002 ad oggi – rimarca – abbiamo visto partire tre milioni di ragazzi che non riescono a trovare un futuro nel nostro meridione. La disoccupazione nel Mezzogiorno è più alta che nel
resto del Paese, non solo per i giovani che non hanno un titolo di studio, ma anche per figure estremamente specializzate che avrebbero preziose competenze anche per attuare le grandi transizioni richieste dal mercato sia interno che internazionale. Occorre poi comprendere meglio quanti dei nuovi posti di lavoro abbiano il requisito della stabilità, perche quella del precariato continua ad essere un’ombra che incombe negativamente sul mercato del lavoro”.
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