Articoli recenti
- Successo della Cisal nelle elezioni RSU di Uniacque – Bergamo
- Dopo 20 anni c’è il contratto dei lavoratori degli enti lirici
- Manovra, Federdistat Cisal: più risorse per i Vigili del Fuoco
- Il “Bonus Mamme” spetta anche alle docenti precarie: nuova vittoria Anief Cisal
- Manovra, Cisal a confronto con il Governo a Palazzo Chigi
Archivi
- Novembre 2024
- Ottobre 2024
- Settembre 2024
- Agosto 2024
- Luglio 2024
- Giugno 2024
- Maggio 2024
- Aprile 2024
- Marzo 2024
- Febbraio 2024
- Gennaio 2024
- Dicembre 2023
- Novembre 2023
- Ottobre 2023
- Settembre 2023
- Agosto 2023
- Luglio 2023
- Giugno 2023
- Maggio 2023
- Aprile 2023
- Marzo 2023
- Febbraio 2023
- Gennaio 2023
- Dicembre 2022
- Novembre 2022
- Ottobre 2022
- Settembre 2022
- Agosto 2022
- Luglio 2022
- Giugno 2022
- Maggio 2022
- Aprile 2022
- Marzo 2022
- Febbraio 2022
- Gennaio 2022
- Dicembre 2021
- Novembre 2021
- Ottobre 2021
- Settembre 2021
- Agosto 2021
- Luglio 2021
- Giugno 2021
- Maggio 2021
- Aprile 2021
- Marzo 2021
- Febbraio 2021
- Gennaio 2021
- Dicembre 2020
- Novembre 2020
- Ottobre 2020
- Settembre 2020
- Agosto 2020
- Luglio 2020
- Giugno 2020
- Maggio 2020
- Aprile 2020
- Marzo 2020
- Febbraio 2020
- Gennaio 2020
- Dicembre 2019
- Novembre 2019
- Ottobre 2019
- Settembre 2019
- Agosto 2019
- Luglio 2019
- Giugno 2019

Un inverno demografico da cui il Paese non sembra per niente prossimo all’uscita, il Segretario Generale Francesco Cavallaro: il lavoro è il principale strumento per sostenere concretamente la formazione di nuovi nuclei familiari e, quindi, la natalità
La popolazione in Italia conta 58.997.201 residenti al 31 dicembre 2022. Dopo aver superato i 60 milioni all’inizio degli anni 10 del duemila, il censimento dell’Istat ha registrato cali su cali, fino a scendere di nuovo sotto un altro livello simbolico: quello dei 59 milioni. La flessione, rispetto al 2021, è di 32.932 individui. Il risultato è dato da una serie di fattori, a partire dalla dinamica demografica fortemente negativa, pari a meno 179.416 persone. I nati sono stati 393mila nel 2022. Rispetto al 2021 si registra un meno 1,7%, che di per sé non sembra un dato drammatico. Il problema è molto più evidente se si confronta il valore con quello registrato nel 2008: sono 183mila i nuovi nati in meno in termini assoluti, una riduzione del 31,8%. E a proposito di nascite: continua a calare il numero medio di figli per donna, in linea con i trend che vanno avanti appunto dal 2010. L’età media al parto, invece, resta stabile ma molto avanzata – soprattutto se si fa il confronto con altri Paesi Ue – e pari a 32,4 anni. Il primo figlio, in media, arriva a 31,6 anni. Non ci sono grandi differenze tra Nord, Sud, Centro e Isole. Anche perché le Regioni con le madri più “mature” sono Basilicata e Sardegna.
“In Italia si fanno pochi figli principalmente per mancanza di lavoro. La precarietà crea insicurezza. E l’insicurezza non aiuta i giovani a mettere su famiglia – commenta il Segretario Generale, Francesco Cavallaro. Il lavoro è il principale strumento per sostenere concretamente la formazione di nuovi nuclei familiari e, quindi, la natalità. Incentivare la natalità garantendo un’occupazione stabile e dei salari dignitosi ai giovani, supportando la maternità delle lavoratrici, è la strada principale da seguire per fronteggiare il problema, certificato dagli ultimi dati statistici: una nazione che non fa figli non ha futuro. Senza considerare, inoltre, i riflessi preoccupanti che il basso tasso di natalità produrrà, fra qualche anno, sulla tenuta del sistema pensionistico

Un inverno demografico da cui il Paese non sembra per niente prossimo all’uscita, il Segretario Generale Francesco Cavallaro: il lavoro è il principale strumento per sostenere concretamente la formazione di nuovi nuclei familiari e, quindi, la natalità
La popolazione in Italia conta 58.997.201 residenti al 31 dicembre 2022. Dopo aver superato i 60 milioni all’inizio degli anni 10 del duemila, il censimento dell’Istat ha registrato cali su cali, fino a scendere di nuovo sotto un altro livello simbolico: quello dei 59 milioni. La flessione, rispetto al 2021, è di 32.932 individui. Il risultato è dato da una serie di fattori, a partire dalla dinamica demografica fortemente negativa, pari a meno 179.416 persone. I nati sono stati 393mila nel 2022. Rispetto al 2021 si registra un meno 1,7%, che di per sé non sembra un dato drammatico. Il problema è molto più evidente se si confronta il valore con quello registrato nel 2008: sono 183mila i nuovi nati in meno in termini assoluti, una riduzione del 31,8%. E a proposito di nascite: continua a calare il numero medio di figli per donna, in linea con i trend che vanno avanti appunto dal 2010. L’età media al parto, invece, resta stabile ma molto avanzata – soprattutto se si fa il confronto con altri Paesi Ue – e pari a 32,4 anni. Il primo figlio, in media, arriva a 31,6 anni. Non ci sono grandi differenze tra Nord, Sud, Centro e Isole. Anche perché le Regioni con le madri più “mature” sono Basilicata e Sardegna.
“In Italia si fanno pochi figli principalmente per mancanza di lavoro. La precarietà crea insicurezza. E l’insicurezza non aiuta i giovani a mettere su famiglia – commenta il Segretario Generale, Francesco Cavallaro. Il lavoro è il principale strumento per sostenere concretamente la formazione di nuovi nuclei familiari e, quindi, la natalità. Incentivare la natalità garantendo un’occupazione stabile e dei salari dignitosi ai giovani, supportando la maternità delle lavoratrici, è la strada principale da seguire per fronteggiare il problema, certificato dagli ultimi dati statistici: una nazione che non fa figli non ha futuro. Senza considerare, inoltre, i riflessi preoccupanti che il basso tasso di natalità produrrà, fra qualche anno, sulla tenuta del sistema pensionistico
Articoli recenti
- Successo della Cisal nelle elezioni RSU di Uniacque – Bergamo
- Dopo 20 anni c’è il contratto dei lavoratori degli enti lirici
- Manovra, Federdistat Cisal: più risorse per i Vigili del Fuoco
- Il “Bonus Mamme” spetta anche alle docenti precarie: nuova vittoria Anief Cisal
- Manovra, Cisal a confronto con il Governo a Palazzo Chigi
Archivi
- Novembre 2024
- Ottobre 2024
- Settembre 2024
- Agosto 2024
- Luglio 2024
- Giugno 2024
- Maggio 2024
- Aprile 2024
- Marzo 2024
- Febbraio 2024
- Gennaio 2024
- Dicembre 2023
- Novembre 2023
- Ottobre 2023
- Settembre 2023
- Agosto 2023
- Luglio 2023
- Giugno 2023
- Maggio 2023
- Aprile 2023
- Marzo 2023
- Febbraio 2023
- Gennaio 2023
- Dicembre 2022
- Novembre 2022
- Ottobre 2022
- Settembre 2022
- Agosto 2022
- Luglio 2022
- Giugno 2022
- Maggio 2022
- Aprile 2022
- Marzo 2022
- Febbraio 2022
- Gennaio 2022
- Dicembre 2021
- Novembre 2021
- Ottobre 2021
- Settembre 2021
- Agosto 2021
- Luglio 2021
- Giugno 2021
- Maggio 2021
- Aprile 2021
- Marzo 2021
- Febbraio 2021
- Gennaio 2021
- Dicembre 2020
- Novembre 2020
- Ottobre 2020
- Settembre 2020
- Agosto 2020
- Luglio 2020
- Giugno 2020
- Maggio 2020
- Aprile 2020
- Marzo 2020
- Febbraio 2020
- Gennaio 2020
- Dicembre 2019
- Novembre 2019
- Ottobre 2019
- Settembre 2019
- Agosto 2019
- Luglio 2019
- Giugno 2019