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L’intervento del Segretario generale della Federazione degli Autoferrotranvieri, Mauro Mongelli presente a Torino all’inaugurazione della nuova sede Cisal Piemonte
“L’attuale crisi economica che colpisce il settore delinea un quadro prospettico allarmante. Nonostante l’appello sia condiviso e ripreso da più parti, non sta producendo gli attesi aiuti concreti e potrebbe avere conseguenze gravi e imprevedibili per l’intero Paese. Le condizioni descritte potrebbero palesare una insufficiente liquidità per le imprese la cui conseguenze sarebbe inevitabilmente un servizio pubblico a rischio con la riduzione della quantità e della qualità dello stesso, paradossalmente proprio nel momento in cui i cittadini ne hanno più bisogno. Ma l’impatto sarebbe fatale anche per i lavoratori, le cui retribuzioni sono già erose dall’inflazione e rischiano di pagare in maniera incolpevole una inadeguata attenzione, al momento solo sbandierata, verso questo servizio essenziale. La conferma si rileva dall’esito del negoziato in corso sul rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di categoria che sta subendo una brusca frenata per i veti delle Associazioni Datoriali impossibilitate, a loro dire, a rinnovare il contratto in un quadro finanziario invariato, colpendo così l’anello più debole ma il più essenziale della catena. Gli interventi di sostegno servono per garantire una migliore qualità e quantità del servizio offerto e quindi assicurare le tutele occupazionali, salariali e di sicurezza”. Lo ha detto il Segretario generale della Faisa Cisal, Mauro Mongelli, intervenuto a Torino nel corso dell’inaugurazione della nuova sede Cisal Piemonte.

L’intervento del Segretario generale della Federazione degli Autoferrotranvieri, Mauro Mongelli presente a Torino all’inaugurazione della nuova sede Cisal Piemonte
“L’attuale crisi economica che colpisce il settore delinea un quadro prospettico allarmante. Nonostante l’appello sia condiviso e ripreso da più parti, non sta producendo gli attesi aiuti concreti e potrebbe avere conseguenze gravi e imprevedibili per l’intero Paese. Le condizioni descritte potrebbero palesare una insufficiente liquidità per le imprese la cui conseguenze sarebbe inevitabilmente un servizio pubblico a rischio con la riduzione della quantità e della qualità dello stesso, paradossalmente proprio nel momento in cui i cittadini ne hanno più bisogno. Ma l’impatto sarebbe fatale anche per i lavoratori, le cui retribuzioni sono già erose dall’inflazione e rischiano di pagare in maniera incolpevole una inadeguata attenzione, al momento solo sbandierata, verso questo servizio essenziale. La conferma si rileva dall’esito del negoziato in corso sul rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di categoria che sta subendo una brusca frenata per i veti delle Associazioni Datoriali impossibilitate, a loro dire, a rinnovare il contratto in un quadro finanziario invariato, colpendo così l’anello più debole ma il più essenziale della catena. Gli interventi di sostegno servono per garantire una migliore qualità e quantità del servizio offerto e quindi assicurare le tutele occupazionali, salariali e di sicurezza”. Lo ha detto il Segretario generale della Faisa Cisal, Mauro Mongelli, intervenuto a Torino nel corso dell’inaugurazione della nuova sede Cisal Piemonte.
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