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Alla fine, quindi, è accaduto. Tim come la conoscevamo, di fatto, non esiste più. Nel “Gran Teatro” di Val Cannuta ‐ Roma, si è consumato l’ultimo atto…Il closing dell’operazione avverrà contestualmente alla cessione da parte di TIM (cedente) della propria partecipazione azionaria all’interno di FiberCop ad Optics Bidco S.p.A. (cessionario). Fin qui, tutto come atteso e confermato… a parole, aggiungiamo noi. Di fatto, è stato deciso che la nuova Alitalia, ovvero TIM, non debba più esistere, e che circa 20.000 dei suoi dipendenti siano stati ‘’selezionati e unilateralmente esclusi’’ da quella che un tempo fu l’eccellenza italiana delle telecomunicazioni nel mondo. Tutto, come sempre, con il beneplacito dei soliti noti. Oltretutto, come se non bastasse, questi dipendenti sono stati considerati responsabili di aver generato debito e per questo ritenuti degni di essere ‘’scaricati’’ al primo acquirente disponibile, KKR, con Governo ed Europa ad assistere all’ultimo e definitivo colpo inferto, alla stregua di spettatori, a dir poco, estasiati. Per esprimere un nostro parere, prenderemo spunto dal maestro teatrale Luigi Pirandello, descrivendo l’esperienza che si sviluppa una volta entrati a vedere lo spettacolo. C’è la cosiddetta “mascherina”, che presenta il programma dell’evento a cui si assiste, su indicazioni del suggeritore nascosto tra le quinte. Il pubblico è numeroso e silente. Questa farsa, perché di ciò si tratta, è l’opera legalizzata e tanto attesa…
Il titolo è “La fine ‐ The End… ultimo atto”. La ‘’mascherina’’ ci ha raccontato che sarà tutto bellissimo, che resteremo sbalorditi, che di fatto non cambierà nulla, che ci saranno investimenti, che le professionalità del personale ceduto costituiranno il valore aggiunto del nuovo ‘’padrone’’ che arriverà. Peccato che quel personale tanto elogiato fosse stato definito dall’A.D., non molto tempo fa, durante il periodo di pandemia, il CORE BUSINESS di TIM. Ebbene, quelle persone ora vengono considerate, dallo stesso, una zavorra di cui liberarsi per poter essere liberi di correre: “FREE TO RUN” è lo slogan lanciato. Ed ecco che arrivano gli attori, un po’ sprovveduti, dimenticano i copioni, improvvisano qua e là, sicuri comunque del successo finale. E poi i figuranti, quelli che non ti aspetti. Una recita esemplare, da applausi.
Un rigurgito sindacale notevole, degno di apprezzamento, che avremmo però voluto vedere molto, ma molto tempo prima. Il fervore, il sentimento di disgusto, l’orgoglio, quel senso di appartenenza manifestato nell’ultimo ed inutile atto, da parte loro, forse sarebbe servito a contrastare quel progetto, che il 19/06/2024 ha visto la sua triste e definitiva conclusione…Cala il sipario, “La fine ‐ The End”… in un silenzio assordante.
Per la Segreteria Nazionale Tim Cisal Comunicazione – R. Romeo

Alla fine, quindi, è accaduto. Tim come la conoscevamo, di fatto, non esiste più. Nel “Gran Teatro” di Val Cannuta ‐ Roma, si è consumato l’ultimo atto…Il closing dell’operazione avverrà contestualmente alla cessione da parte di TIM (cedente) della propria partecipazione azionaria all’interno di FiberCop ad Optics Bidco S.p.A. (cessionario). Fin qui, tutto come atteso e confermato… a parole, aggiungiamo noi. Di fatto, è stato deciso che la nuova Alitalia, ovvero TIM, non debba più esistere, e che circa 20.000 dei suoi dipendenti siano stati ‘’selezionati e unilateralmente esclusi’’ da quella che un tempo fu l’eccellenza italiana delle telecomunicazioni nel mondo. Tutto, come sempre, con il beneplacito dei soliti noti. Oltretutto, come se non bastasse, questi dipendenti sono stati considerati responsabili di aver generato debito e per questo ritenuti degni di essere ‘’scaricati’’ al primo acquirente disponibile, KKR, con Governo ed Europa ad assistere all’ultimo e definitivo colpo inferto, alla stregua di spettatori, a dir poco, estasiati. Per esprimere un nostro parere, prenderemo spunto dal maestro teatrale Luigi Pirandello, descrivendo l’esperienza che si sviluppa una volta entrati a vedere lo spettacolo. C’è la cosiddetta “mascherina”, che presenta il programma dell’evento a cui si assiste, su indicazioni del suggeritore nascosto tra le quinte. Il pubblico è numeroso e silente. Questa farsa, perché di ciò si tratta, è l’opera legalizzata e tanto attesa…
Il titolo è “La fine ‐ The End… ultimo atto”. La ‘’mascherina’’ ci ha raccontato che sarà tutto bellissimo, che resteremo sbalorditi, che di fatto non cambierà nulla, che ci saranno investimenti, che le professionalità del personale ceduto costituiranno il valore aggiunto del nuovo ‘’padrone’’ che arriverà. Peccato che quel personale tanto elogiato fosse stato definito dall’A.D., non molto tempo fa, durante il periodo di pandemia, il CORE BUSINESS di TIM. Ebbene, quelle persone ora vengono considerate, dallo stesso, una zavorra di cui liberarsi per poter essere liberi di correre: “FREE TO RUN” è lo slogan lanciato. Ed ecco che arrivano gli attori, un po’ sprovveduti, dimenticano i copioni, improvvisano qua e là, sicuri comunque del successo finale. E poi i figuranti, quelli che non ti aspetti. Una recita esemplare, da applausi.
Un rigurgito sindacale notevole, degno di apprezzamento, che avremmo però voluto vedere molto, ma molto tempo prima. Il fervore, il sentimento di disgusto, l’orgoglio, quel senso di appartenenza manifestato nell’ultimo ed inutile atto, da parte loro, forse sarebbe servito a contrastare quel progetto, che il 19/06/2024 ha visto la sua triste e definitiva conclusione…Cala il sipario, “La fine ‐ The End”… in un silenzio assordante.
Per la Segreteria Nazionale Tim Cisal Comunicazione – R. Romeo
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