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Non è passato inosservato lo studio secondo il quale nella provincia di Caserta il salario lordo di un addetto del settore privato è inferiore di circa 7 mila euro a quello di un lavoratore lombardo; un differenziale negativo del 32 % che inchioda operai ed impiegati di Terra di lavoro a 14.849 Euro annui.
“I risultati dello studio della CGIA di Mestre, che analizza l’andamento delle retribuzioni medie nel settore privato su base geografica, non ci lasciano di sorpresa” ha commentato il Segretario della Cisal Metalmeccanici di Caserta Mauro Naddei. “Al tramonto della fase di crisi pandemica e nel pieno di un periodo condizionato da forti tensioni internazionali, non potevamo aspettarci un’inversione di tendenza.
Trova tutti d’accordo la considerazione che i differenziali salariali tra le aree geografiche permangono marcate nel settore privato considerato che le multinazionali e più in generale le iniziative imprenditoriali medio-grandi, che hanno un substrato culturale avvezzo a riconoscere ai propri dipendenti stipendi più elevati della media, sono ubicate per buona parte nelle aree industrializzate del Nord e soltanto in casi sporadici al Sud.
Per calmierare le disuguaglianze salariali a livello geografico” ha continuato il sindacalista/ingegnere operante nel settore aerospaziale “sarà fondamentale non solo il ricorso alla contrattazione centralizzata, ma consolidare i meccanismi di compensazione che abbiamo cominciato ad introdurre nel settore metalmeccanico con la contrattazione decentrata, la cui diffusione risulta purtroppo ancora limitata. Le misure di welfare che portino in conto le connotazioni territoriali possono essere strumento efficace per invertire la tendenza”.
Non è passato inosservato lo studio secondo il quale nella provincia di Caserta il salario lordo di un addetto del settore privato è inferiore di circa 7 mila euro a quello di un lavoratore lombardo; un differenziale negativo del 32 % che inchioda operai ed impiegati di Terra di lavoro a 14.849 Euro annui.
“I risultati dello studio della CGIA di Mestre, che analizza l’andamento delle retribuzioni medie nel settore privato su base geografica, non ci lasciano di sorpresa” ha commentato il Segretario della Cisal Metalmeccanici di Caserta Mauro Naddei. “Al tramonto della fase di crisi pandemica e nel pieno di un periodo condizionato da forti tensioni internazionali, non potevamo aspettarci un’inversione di tendenza.
Trova tutti d’accordo la considerazione che i differenziali salariali tra le aree geografiche permangono marcate nel settore privato considerato che le multinazionali e più in generale le iniziative imprenditoriali medio-grandi, che hanno un substrato culturale avvezzo a riconoscere ai propri dipendenti stipendi più elevati della media, sono ubicate per buona parte nelle aree industrializzate del Nord e soltanto in casi sporadici al Sud.
Per calmierare le disuguaglianze salariali a livello geografico” ha continuato il sindacalista/ingegnere operante nel settore aerospaziale “sarà fondamentale non solo il ricorso alla contrattazione centralizzata, ma consolidare i meccanismi di compensazione che abbiamo cominciato ad introdurre nel settore metalmeccanico con la contrattazione decentrata, la cui diffusione risulta purtroppo ancora limitata. Le misure di welfare che portino in conto le connotazioni territoriali possono essere strumento efficace per invertire la tendenza”.
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