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Camboni: “Scelta scellerata e non condivisa che rigettiamo in modo definitivo”
“La Cisal Sardegna, viste le notizie apparse nei giorni scorsi su tutti gli organi di stampa nazionali in merito alla possibilità di stoccaggio definitivo delle scorie nucleari anche nella regione Sardegna, individuata tra i cosiddetti siti idonei, esprime forte disappunto e rigetta in modo definitivo e irrevocabile tale scellerata ipotesi, ribadendo il fatto, che il territorio sardo sia già stato abbondantemente ferito, inquinato e snaturato da precedenti scelte subite e mai condivise dal popolo sardo, perpetrate nel tempo e a dir poco infelici. La Cisal non accetterà in modo supino e passivo che un dono della natura e del nostro buon Dio, quale è la Sardegna, conosciuta da sempre come un vero e proprio paradiso terrestre, venga ulteriormente violato con dei depositi permanenti di scorie nucleari, vanificando tutti i riconoscimenti ottenuti dalle principali organizzazioni internazionali sui parchi naturali e diversi siti sparsi in tutto il territorio della regione. Non è più accettabile — se mai lo è stato – che ci si ricordi della Sardegna solo all’approssimarsi della stagione estiva, abbandonandola a sé stessa per il restante periodo dell’anno, e invitiamo enti e organismi preposti a concentrare i propri sforzi sulle incompiute abbondantemente presenti in regione invece di cimentarsi in nuove — e per giunta stavolta anche pericolose — iniziative: bonifiche ambientali, strade, ferrovie, trasporto aereo e navale, infrastrutture di sostegno al turismo e allo sviluppo dell’economia, ecc. siamo stanchi di essere considerati alla stregua di un feudo Italiano La Cisal non ci stà!!! La confederazione tutta, unita, richiamerà in una lotta comune, fino all’ultimo respiro, l’intero popolo sardo e tutte le forze politiche e istituzionali Regionali e i nostri rappresentanti eletti in qualsiasi consesso nazionale e internazionale. Con la partecipazione di tutti, sardi di nascita e di cuore, tutti insieme in una battaglia democratica, nel rispetto delle normative e delle leggi vigenti ma senza indietreggiare di un solo passo, fino a che venga rispedito al mittente tale atto di aggressione gratuita, non richiesta e non gradita rivolta nei confronti di una Regione e di un intero popolo! Tutti uniti fino alla vittoria finale nella difesa di un territorio, che ricordiamolo ancora una volta, non è nostra proprietà, ma è un dono divino e un prestito che riceviamo dai nostri figli e nipoti, e come tale va rispettato e restituito integro a chi ce ne ha fatto lascito momentaneo”.
Giuseppe Camboni, Segretario Regionale Cisal Sardegna
Camboni: “Scelta scellerata e non condivisa che rigettiamo in modo definitivo”
“La Cisal Sardegna, viste le notizie apparse nei giorni scorsi su tutti gli organi di stampa nazionali in merito alla possibilità di stoccaggio definitivo delle scorie nucleari anche nella regione Sardegna, individuata tra i cosiddetti siti idonei, esprime forte disappunto e rigetta in modo definitivo e irrevocabile tale scellerata ipotesi, ribadendo il fatto, che il territorio sardo sia già stato abbondantemente ferito, inquinato e snaturato da precedenti scelte subite e mai condivise dal popolo sardo, perpetrate nel tempo e a dir poco infelici. La Cisal non accetterà in modo supino e passivo che un dono della natura e del nostro buon Dio, quale è la Sardegna, conosciuta da sempre come un vero e proprio paradiso terrestre, venga ulteriormente violato con dei depositi permanenti di scorie nucleari, vanificando tutti i riconoscimenti ottenuti dalle principali organizzazioni internazionali sui parchi naturali e diversi siti sparsi in tutto il territorio della regione. Non è più accettabile — se mai lo è stato – che ci si ricordi della Sardegna solo all’approssimarsi della stagione estiva, abbandonandola a sé stessa per il restante periodo dell’anno, e invitiamo enti e organismi preposti a concentrare i propri sforzi sulle incompiute abbondantemente presenti in regione invece di cimentarsi in nuove — e per giunta stavolta anche pericolose — iniziative: bonifiche ambientali, strade, ferrovie, trasporto aereo e navale, infrastrutture di sostegno al turismo e allo sviluppo dell’economia, ecc. siamo stanchi di essere considerati alla stregua di un feudo Italiano La Cisal non ci stà!!! La confederazione tutta, unita, richiamerà in una lotta comune, fino all’ultimo respiro, l’intero popolo sardo e tutte le forze politiche e istituzionali Regionali e i nostri rappresentanti eletti in qualsiasi consesso nazionale e internazionale. Con la partecipazione di tutti, sardi di nascita e di cuore, tutti insieme in una battaglia democratica, nel rispetto delle normative e delle leggi vigenti ma senza indietreggiare di un solo passo, fino a che venga rispedito al mittente tale atto di aggressione gratuita, non richiesta e non gradita rivolta nei confronti di una Regione e di un intero popolo! Tutti uniti fino alla vittoria finale nella difesa di un territorio, che ricordiamolo ancora una volta, non è nostra proprietà, ma è un dono divino e un prestito che riceviamo dai nostri figli e nipoti, e come tale va rispettato e restituito integro a chi ce ne ha fatto lascito momentaneo”.
Giuseppe Camboni, Segretario Regionale Cisal Sardegna
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