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Ribadita la disponibilità all’avvio dei rinnovi contrattuali ed auspicato un rapido superamento del blocco alle risorse per il salario accessorio. Ecco tutti i punti toccati durante la riunione
Nel corso dell’incontro tenutosi in data odierna con il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, la delegazione della Cisal, composta da Massimo Blasi, Fulvio Ferrazzano, Francesco Garofalo e Marcello Pacifico, in coerenza con quanto manifestato in precedenza, ha ribadito la propria disponibilità all’avvio dei rinnovi contrattuali del Pubblico Impiego.
In tale direzione abbiamo auspicato un rapido superamento del blocco alle risorse per il salario accessorio imposto dal d.lgs. 75/2017; questa condizione consentirebbe, infatti, di valorizzare la contrattazione integrativa, favorendo una nuova organizzazione del lavoro per il rafforzamento di produttività efficienza e merito.
In tale ambito, la ridefinizione dell’ordinamento del personale dovrà essere profondamente rinnovata e imperniata su una radicale riqualificazione del personale in servizio, per il quale è stato chiesto di approntare un piano straordinario di formazione anche con riguardo all’innovazione digitale.
La Cisal, inoltre, ha ribadito l’esigenza di introdurre nei contratti di lavoro una disciplina del lavoro agile, strumento ormai ampiamente sperimentato in fase pandemica.
Si è rimarcata l’esigenza di eliminare le ampie fasce di precariato esistenti nella nostra PA, diffuse soprattutto nella Scuola, attraverso una stabilizzazione di tanti lavoratori che ormai da anni prestano servizio e per i quali non si pone nemmeno la necessità di accertare capacità e competenze.
Si è segnalato, infine, che sussistono le condizioni per un rapido turn over per il quale, tuttavia, serve anche una modifica delle norme in materia di pensioni che, una volta esauritasi la fase di applicazione di quota 100, obbligano al mantenimento in servizio lavoratori che apparterrebbero a quelle fasce anagrafiche giudicate a rischio in base alle stesse norme anti Covid-19.
Da ultimo, si è evidenziato che ai protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici deve seguire una politica centrata sul rispetto degli spazi utili al distanziamento sociale e al contenimento dei rischi da contagio con particolare attenzione ai lavoratori fragili. Nel caso permanga la convivenza con la diffusione del Covid-19, è opportuno valutare la possibilità di una specifica disciplina, sia in relazione all’adeguamento della lista delle malattie invalidanti, sia legata alla istituzione di specifiche indennità di rischio per le categorie più esposte.

Ribadita la disponibilità all’avvio dei rinnovi contrattuali ed auspicato un rapido superamento del blocco alle risorse per il salario accessorio. Ecco tutti i punti toccati durante la riunione
Nel corso dell’incontro tenutosi in data odierna con il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, la delegazione della Cisal, composta da Massimo Blasi, Fulvio Ferrazzano, Francesco Garofalo e Marcello Pacifico, in coerenza con quanto manifestato in precedenza, ha ribadito la propria disponibilità all’avvio dei rinnovi contrattuali del Pubblico Impiego.
In tale direzione abbiamo auspicato un rapido superamento del blocco alle risorse per il salario accessorio imposto dal d.lgs. 75/2017; questa condizione consentirebbe, infatti, di valorizzare la contrattazione integrativa, favorendo una nuova organizzazione del lavoro per il rafforzamento di produttività efficienza e merito.
In tale ambito, la ridefinizione dell’ordinamento del personale dovrà essere profondamente rinnovata e imperniata su una radicale riqualificazione del personale in servizio, per il quale è stato chiesto di approntare un piano straordinario di formazione anche con riguardo all’innovazione digitale.
La Cisal, inoltre, ha ribadito l’esigenza di introdurre nei contratti di lavoro una disciplina del lavoro agile, strumento ormai ampiamente sperimentato in fase pandemica.
Si è rimarcata l’esigenza di eliminare le ampie fasce di precariato esistenti nella nostra PA, diffuse soprattutto nella Scuola, attraverso una stabilizzazione di tanti lavoratori che ormai da anni prestano servizio e per i quali non si pone nemmeno la necessità di accertare capacità e competenze.
Si è segnalato, infine, che sussistono le condizioni per un rapido turn over per il quale, tuttavia, serve anche una modifica delle norme in materia di pensioni che, una volta esauritasi la fase di applicazione di quota 100, obbligano al mantenimento in servizio lavoratori che apparterrebbero a quelle fasce anagrafiche giudicate a rischio in base alle stesse norme anti Covid-19.
Da ultimo, si è evidenziato che ai protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici deve seguire una politica centrata sul rispetto degli spazi utili al distanziamento sociale e al contenimento dei rischi da contagio con particolare attenzione ai lavoratori fragili. Nel caso permanga la convivenza con la diffusione del Covid-19, è opportuno valutare la possibilità di una specifica disciplina, sia in relazione all’adeguamento della lista delle malattie invalidanti, sia legata alla istituzione di specifiche indennità di rischio per le categorie più esposte.
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